Trama:
Un uomo di quarant'anni, psicanalista di professione ma tormentato dai suoi trascorsi infantili, ritorna nella vecchia casa dove ha trascorso la sua giovinezza, rivivendo i fantasmi di traumi mai superati.
Recensione:
"Viaggio segreto" è un film di produzione italo-francese, firmato da Roberto Andò e liberamente ispirato a "Ricostruzioni", un romanzo di Josephine Hart.
Il viaggio che i protagonisti compiono è perlopiù mentale, con inquadrature e sequenze dedite al teatro e non al grande schermo: siamo di fronte a una pellicola tipicamente nostrana, dove a scandire il ritmo narrativo è il flusso di coscienza, tecnica artistica padrona della letteratura novecentesca.
Ed è proprio l'eccessiva lentezza a dipingere un plot affascinante - ricostruito con flashback dosati a contagocce in centoventi minuti - di toni sì malinconici ma sopratutto apatici, che trascinano lo spettatore in una sonnolenta marcia verso la meta, un inaspettato e angosciante finale.
La memoria del protagonista (interpretato da Alessio Boni) è il teatro dell'azione, dove l'eco di un'infanzia ambigua e disturbante - vissuta assieme alla sorella - risuona vibrante, sintomo di traumi mai metabolizzati e assorbiti.
La prestazione degli attori contribuisce a peggiorare il risultato finale di "Viaggio segreto", un prodotto dalla sceneggiatura accattivante e dalla sinossi interessante nella sua forma, ma imperfetto e noioso nel suo risultato.