Two sisters

Two sisters
Titolo originale: Janghwa, Hongryeon
Produzione: Corea del Sud
Durata: 115
Genere: Horror
Regia: Kim Jee-Woon
Uscita: 2004-08-27
Attori principali: Kap-su Kim, Jung-ah Yum, Su-jeong Lim, Geun-yeong Mun
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- Voto: 7.5/10 (49 voti)

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Trama:
Horror coreano del 2003, uscito nelle nostre sale solo durante l'estate 2004, ?Two Sisters? � un film dalla confezione impeccabile che offre attimi di vera tensione ma che, al tempo stesso, ha una sceneggiatura che scricchiola spesso. Due sorelline ritornano, dopo un periodo di malattia, nella loro vecchia casa. Oltre al padre c'� ad attenderle la bella e perfida matrigna che incute loro estremo timore. La situazione tesa, inizia a precipitare quando strane visioni si manifestano e tremendi eventi del passato tornano a galla. Il regista Kim Jee-woon disegna, con stile raffinato e cura maniacale dell'inquadratura, una progressiva discesa negli incubi della psiche, infarcendola di flashback e momenti d'orrore (pi� suggerito che concreto). Il montaggio frammentario e la splendida, lugubre fotografia fomentano, specie nella prima parte del film, un senso di profondo disagio nello spettatore. Ma il meccanismo che Kim Jee-woon intesse mostra ben presto la corda, all'osservatore pi� esperto e smaliziato, che pu� capire la logica degli eventi e dei colpi di scena prima che questi si verifichino. Gli stessi momenti d'orrore, per quanto efficaci, ben diretti e supportati da un audio aggressivo, sono debitori (sin troppo) di altri horror orientali quali ?Ring (Ringu) ? , ?Ju-On ? e ?Audition ?. Ma d'altro canto � evidente che, il vero punto d'interesse del regista stesso, � la descrizione e lo studio della psicologia deviata ed il tentativo di scavare nel dolore per gli affetti perduti, che lasciano profondi ed inguaribili solchi nell'animo e nella mente umana. Da segnalare infine l'ottima prova di tutti gli attori. In arrivo l'immancabile remake americano, ovviamente.
Recensione:
Il ritmo del film � veramente lento e l'inizio non � dei migliori. Tuttavia il film riesce a mantenere altissima la tensione, ricalcando lo stile di altri film horror giapponesi. Le musiche sono quasi assenti, ma bastano i rumori improvvisi e forti a far sobbalzare lo spettatore dalla poltrona. Il film presenta diversi colpi di scena e numerosi imprevisti, la trama che finir� per diventare piuttosto complessa e difficile da seguire, � anche molto difficile da prevedere.

"Two Sisters" non � classificabile propriamente in un solo genere, la componente horror � meno centrale di quanto si pensi e man mano che la narrazione procede emerge anche il lato drammatico della vicenda. Durante la visione si fanno avanti varie ipotesi sul genere e sulla tipologia del film, che risulta quindi, in un certo qual senso, come un mix tra un thriller, un drammatico e un horror.

Nonostante la lentezza della narrazione, il film risulta decisamente meno pesante di quanto ci si potrebbe aspettare dalle prime scene. Infatti l'introduzione di varie ipotesi e colpi di scena rende il tutto pi� interessante.

� un peccato che lo stile del film, tipico dei film giapponesi, pieno di pause e dettagli inutili, lo renda meno convincente di quanto avrebbe potuto essere. La trama � infatti tutt'altro che scontata e avrebbe potuto essere resa in maniera decisamente migliore.

Insomma, un film certamente non per tutti (per via dell'estrema lentezza della narrazione), ma comunque carico di suspense e tensione e capace di farvi sobbalzare sulla sedia. Se vi piacciono i film horror giapponesi lo troverete interessante.
Voto:7,0Trama e Recensione by AlexVisani.com:
Horror coreano del 2003, uscito nelle nostre sale solo durante l'estate 2004, “Two Sisters” � un film dalla confezione impeccabile che offre attimi di vera tensione ma che, al tempo stesso, ha una sceneggiatura che scricchiola spesso. Due sorelline ritornano, dopo un periodo di malattia, nella loro vecchia casa. Oltre al padre c'� ad attenderle la bella e perfida matrigna che incute loro estremo timore. La situazione tesa, inizia a precipitare quando strane visioni si manifestano e tremendi eventi del passato tornano a galla. Il regista Kim Jee-woon disegna, con stile raffinato e cura maniacale dell'inquadratura, una progressiva discesa negli incubi della psiche, infarcendola di flashback e momenti d'orrore (pi� suggerito che concreto). Il montaggio frammentario e la splendida, lugubre fotografia fomentano, specie nella prima parte del film, un senso di profondo disagio nello spettatore. Ma il meccanismo che Kim Jee-woon intesse mostra ben presto la corda, all'osservatore pi� esperto e smaliziato, che pu� capire la logica degli eventi e dei colpi di scena prima che questi si verifichino. Gli stessi momenti d'orrore, per quanto efficaci, ben diretti e supportati da un audio aggressivo, sono debitori (sin troppo) di altri horror orientali quali “Ring (Ringu) ” , “Ju-On ” e “Audition ”. Ma d'altro canto � evidente che, il vero punto d'interesse del regista stesso, � la descrizione e lo studio della psicologia deviata ed il tentativo di scavare nel dolore per gli affetti perduti, che lasciano profondi ed inguaribili solchi nell'animo e nella mente umana. Da segnalare infine l'ottima prova di tutti gli attori. In arrivo l'immancabile remake americano, ovviamente.
Si ringrazia AlexVisani.comper la recensione
Voto: 7,0
Gik25
AlexVisani.com

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