Trama:
Luke si sveglia dopo una notte di baldoria e scopre di essere solo nell'intero palazzo. Uscito in
strada si accorge che anche fuori le persone sono di colpo sparite, lasciando per� i loro abiti e gli
oggetti per terra. Presto scoprir� che il buio che si sta avvicinando sempre di pi� � direttamente
collegato alla sparizione della cittadinanza.
Recensione:
Diciamolo subito: questo film non � neanche lontanamente paragonabile a L'Uomo senza sonno,
meno che mai a Session9, ma potrebbe certo esser stato girato da chi gi� dava segni di cedimento
verso l'ovvio con Transsiberian. Per� nulla di quel che potreste aver pensato vedendo quest'ultimo
potr� mai prepararvi alla visione di questo Vanishing on 7th street. Nulla.
In rete un certo numero di fan appassionati farnetica di simbolismi e significati profondi, ma non
� certo un film di Lynch quello di cui stiamo parlando. Vanishing on 7th street � un brutto telefilm
della serie Ai confini della realt�, di quelli riusciti male e girati con due lire, ma pretenziosi da far
venire rabbia gi� ai titoli di testa. Pretenzioso come un film di Richard Kelly, ma senza nemmeno
essere ridicolo come il triste remake di The Box.
Luke, un sonnolento e poco espressivo Hayden Christensen, si sveglia in un appartamento vuoto.
Intorno qualche candela accesa e nessuna traccia della sua ragazza. Esce e si trova costretto a fare
le scale, dal momento che la corrente sembra esser mancata. Manca anche il portiere e tutti gli
altri inquilini del palazzo. Uscito in strada scopre un bel po'di vestiti per terra, auto abbandonate e
oggetti sparsi. Ma niente gente. Proprio nulla. E questo, persino a una salma priva di cervello come
pare essere il nostro protagonista, dovrebbe stimolare qualche domanda, o anche un minimo di
perplessit�. Ma lui, con stampata in faccia la sua migliore espressione corrucciata, la quale somiglia
pericolosamente a un broncio, si aggira per la citt� deserta cercando gente, con l'indolenza tipica di
chi continua a chiedersi se sta sognando o davvero tutti sono spariti giusto per fargli uno scherzo.
Appena fa buio, dopo circa un quarto d'ora che � sorto il sole, si trova miracolosamente in un bar
di cui ha visto le luci dalla strada buia. Appena in tempo per sfuggire a un brutto effettaccio in
computer grafica che lentamente oscura i muri e si mangia la gente. Solo le persone, niente vestiti
firmati, n� telefonini all'ultima moda. Perch� gli oggetti non ci definiscono come persone, anche se
ci fanno sembrare fighissimi e molto trendy. Sorvoleremo sul delirio religioso su cui lo intrattiene
la poveretta che incontra l� dentro, una incavolata Thandie Newton, cos� rabbiosa da far desiderare
che il buio se la mangi per prima, proprio mentre ci rende edotti sulla sua conversione dopo una vita
dissoluta. Cosa che, inutile dire, allo spettatore a quel punto non potrebbe importare di meno.
E anche sulle scemate a proposito di luoghi deserti, che prima erano abitati e poi si sono svuotati di
colpo, su cui un triste operatore di multisala, ispanico e acculturato dai giornaletti per fanatici degli
UFO, discetta dopo aver candidamente ammesso di aver appena avuto una botta in testa.
Il tutto procede cos� tristemente tra un delirio religioso e un racconto fantastico sui luoghi visitati
dagli alieni, mentre lo spettatore si chiede con una certa impazienza dove essi vogliano andare
a parare. E proprio quando stiamo per addormentarci, complice tutto quel buio e le ninna nanne
religiose, un'idea fa capolino all'interno della sceneggiatura, ma si tratta di una tale stupidaggine
che ci si copre di ridicolo anche solo a ripeterla. Una scemata simile fa sembrare quel delirio di E
Venne un giorno una sceneggiatura scritta da Bergman. E sulla tensione della scoperta di questo
sottile ma inequivocabile messaggio tessuto abilmente nella trama del suo ultimo film da un regista
ormai agli sgoccioli, lasceremo lo spettatore a domandarsi se sia il caso o meno di avventurarsi per
visionare l'opera del declino di un onesto regista, o mantenere inalterato il ricordo delle sue cose
migliori fingendo che questo telefilm sia stato girato da un omonimo.