Trama:
Mentre Sam (Shia LeBouf) tenta di farsi regalare la prima auto per conquistare Mikaela (MEgan Fox) il suo destino si rivela essere collegato ad un misterioso cubo di potere, conteso fra i robot senzienti Autobot e Decepticon. I primi hanno una coscienza umana, i secondi uan coscienza distruttiva, si scontreranno sul suolo metropolitano...
Recensione:
Partendo dal presupposto che � molto difficile accontentare le aspettative su un tema cos� amato come i mitici Tranformers, la trasposizione in pellicola, non animata, ha dei lati positivi che sono degni di menzione. La parte fotografica � molto curata, tant�� che ogni inquadratura pu� benissimo essere catturata in frame e risultare stupenda, la trasposizione dei modelli di robot senzienti e le loro trasformazioni sono ben fatte e accuratissime, un po� modernizzate per consentire anche alle nuove generazioni di apprezzarne in pieno le rappresentazioni. Come tutti ormai sanno la trama � liberamente tratta dalla serie Generation I: Una lunga guerra sul loro pianeta costringe i Transformers a dividersi in due fazioni, Autobot e Decepticon, del primo gruppo di robot che hanno imparato a rispettare la razza umana fanno parte Bumblebee, Rachet. Jazz e Ironhide e sono guidati dal loro capo Optimus Prime (che in Italia nel 1984 era Commander, ma il suo nome originale � rimasto invariato nella traduzione); mentre nei Decepticon militano Barricade, Starscream, Blackout, Fezzy che fanno capo a Megatron (criogenato sulla terra per essere studiato, nell�onnipresente progetto segreto del governo). Le due parti daranno vita ad una guerra metropolitana per la conquista dell�Allspark un cubo di potere superiore che riuscirebbe a distruggere qualsiasi pianeta, nel caso cadesse in �arti� sbagliati. Gli esseri umani che si trovano coinvolti nella storia hanno un collegamento in Sam (Shia LeBouf) un ragazzino sfortunato con un antenato famoso ricercatore ed esploratore, che risvegliando involontariamente Megatron dalla sua caduta sulla Terra trasmise una mappa, incisa con il laser nelle lenti dei suoi occhiali. Da bravo adolescente Sam cerca di farsi regalare un�auto dal padre, che guarda caso risulta essere una vecchia Camaro con metodi comunicativi piuttosto accentuati, per conquistare la bella e irraggiungibile Mikaela (Megan Fox).
Un copione visto e stravisto per quanto riguarda la storia secondaria, che purtroppo � curata come se fosse la principale, il classico drammone adolescenziale dello sfigato liceale di turno che tenta di farsi notare dalla bella, ma snob della classe. Se si cominciano a contare le discrepanze fra il film e le versioni di Transformers che conosciamo si potrebbe continuare all�infinito, ma ci sono punti fastidiosi e poco lusinghieri che saltano agli occhi: Gli Autobot presenti sulla terra hanno imparato il linguaggio attraverso il World Wide Web, purtroppo anche il linguaggio trash, e hanno una predilezione per le ricerche su ebay, il primo ministro della difesa nella storia a imbracciare una pistola � qui (come direbbe Raffaella Carr�) ed � interpretato da un John Voight davvero poco convincente, seguito a ruota da John Turturro che come presenza risolleva il morale dell�intero film, ma dopotutto si ritrova a rivestire il ruolo di macchietta. La regia spesso pecca di presunzione raggiungendo un ritmo serratissimo che impedisce di gustare a pieno i combattimenti fra le macchine, d�altraparte se il film porta il nome dei robot un motivo ci deve pur essere, che all�occhio risultano confusi e poco chiari. Bisogna aspettare i ralenti per trovare dei buoni spunti di regia e sebbene siano davvero lodevoli, non bastano a far dimenticare l�intricato groviglio delle scene precedenti. Apprezzabili anche le figure dei genitori del protagonista umano, interpretati da Kevin Dunn e Julie White, che hanno avuto la fortuna di avere dialoghi brillanti e di spirito.
Si vocifera che siano in pre-produzione un Transformers 2, 3 e 4, mentre Bay ha dichiarato di essere disposto ad arrivare fino al 6, guardate i titoli di coda e ne saprete un po� di pi�, c�� da decidere poi se essere contenti o meno.