Recensione:
Tratto dall'omonimo romanzo di Morgan Freedgood e figlio della prima trasposizione cinematografica datata 1974, la versione del nuovo millennio di “Pelham 123” è autografata da Tony Scott, regista di pellicole come “Allarme Rosso”, reo di aver coinvolto nel suo progetto il premio Oscar Denzel Washington (Dejavù) e John Travolta (Pulp Fiction)
“Pelham 123” può definirsi come il classico action movie adrenalinico, frenetico e sociopatico: il frequente ricorso al tempus fugit accresce la tensione di una sceneggiatura “claustrofobica” data da un vagone nei meandri scuri della metropolitana. Non mancano poi le manie e smanie dei delinquenti, incarnati da un John Travolta dignitosissimo nei panni, suo malgrado, di uno stereotipo cartonato tipico dei blockbuster, dove il cattivo è sempre mosso da un'insana schizofrenia mentre il buono vince sempre, anche se a piedi, impacciato e inesperto.
Il lieto fine appare palese e, sorvolando sulle scene platter del malcapitato ostaggio di turno, “Pelham 123” scorre velocemente, intrattiene lo spettatore ma, all'esaurirsi del fantomatico conto alla rovescia, non vi è nessun botto che valga la pena di essere ricordato.