Trama:
Un pianista inglese č testimone di un violento omicidio. Per sfuggire ai sospetti della polizia e ai delitti che si susseguono, decide di indagare in prima persona con l'aiuto di un'intraprendente giornalista.
Recensione:
Al quinto film Dario Argento realizza il suo capolavoro, thriller serrato nei momenti di tensione e dilatato nelle sequenze piāš suggestive. Il principale pregio č la costante ricerca in tutti gli aspetti della pellicola di un equilibrio fra elementi diversi e spesso contrastanti fra loro. In profondo rosso si fondono alla perfezione i temi tipici della filmografia argentiana precedente, maggiormente legati al thriller nostrano (Bava su tutti), e gli elementi del puro horror, che caratterizzeranno i seguenti film del regista. La mescolanza di toni e generi, nella quale trovano spazio anche siparietti quasi comici, č la caratteristica principale di profondo rosso, come dimostra la scelta di Argento di girare addirittura in quattro cittā diverse per trasmettere un disorientamento geografico che subisce il protagonista straniero.
Argento ha l'arditezza di realizzare un thriller piuttosto lungo (poco piāš di due ore), senza appesantirne la trama e, anzi, superando i confini del film di genere con l'aggiunta di spiegazioni psicanalitiche, un uso innovativo di suoni e musiche, e citazioni cinematografiche (Psycho, The Exorcist).
La trama tipicamente gialla č contaminata da toni ed elementi orrorifici, surreali e paranormali che, nonostante risultino privi di razionalitā e spesso di rigore logico, agiscono ad un livello puramente emozionale sullo spettatore, disposto a farsi trascinare nella spirale visionaria e omicida del film.
Ottima prova attoriale del protagonista David Hemmings e soprattutto di Gabriele Lavia," pianista proletario" alcolizzato, mentre risulta un po' sopra le righe Daria Nicolodi, giornalista femminista alla ricerca dello scoop della vita. Contributo notevole č dato dalla colonna sonora firmata da Gaslini e dai Goblin, autori di un tema musicale martellante entrato nella storia del cinema, vero protagonista della sequenza nella "villa del bambino urlante".