Lussuria - Seduzione e tradimento

Lussuria - Seduzione e tradimento
Titolo originale: Se jie
Produzione: Cina, Usa
Durata: 2h 36
Genere: Drammatico/Thriller/Romantico
Regia: Ang Lee
Uscita: 2007-12-25
Attori principali: Tony Leung Chiu Wai, Joan Chen, Anupam Kher, Lee-Hom Wang, Wei Tang, Johnson Yuen, Chih-ying Chu
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- Voto: 7.5/10 (6 voti)

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Trama:
Shanghai, 1942. Wong Chia Chi � abbandonata dal padre agli albori dell'occupazione giapponese durante la seconda guerra mondiale. All'universit� incontra Kuang Yu Min, uno studente che ha messo in piedi una compagnia teatrale col segreto scopo di risvegliare la coscienza politica dei cinesi. Ne rimane affascinata e prende parte alle rappresentazioni. Il tutto nasconde un'attivit� di resistenza al governo fantoccio, e lei decide di partecipare ad un'azione lavorando come esca per assassinare un potente collaborazionista, il signor Yee. L'azione si sposta ad Hong Kong, e lei diviene amica della moglie di Yee, entrando cos� in contatto con lui. Ma la faccenda le sfugge presto di mano, Yee � un uomo ambiguo ed affascinante, e contro ogni previsione i due vivranno un pericoloso coinvolgimento destinato a sfociare in tragedia.
Recensione:
Ang Lee � innanzitutto un abilissimo regista e in questo intenso spaccato della situazione politica della Cina agli albori della seconda guerra mondiale ci offre un opera di raro equilibrio stilistico. Lo spettatore apprezzer� in primo luogo il fatto che il regista abbia scelto di non manipolarne i sentimenti attraverso il facile ricorso al melodramma, e lo stile asciutto ed efficace, che sopra ogni cosa � l'elemento che contraddistingue quest'opera. Wong Chia Chi � un'ingenua idealista, del genere di cui � pieno il mondo, che spesso finiscono con l'essere manipolate da interessi ed ideali pi� grandi e spesso nascosti. La sua reazione di fronte al male, rappresentato da un fascinosissimo collaborazionista, un Tony Leung davvero superlativo, � quella di confondersi e cedere al cuore, proprio dove il cuore avrebbe dovuto battere per il suo paese, lei sceglie di seguirne i palpiti che la portano verso chi il suo paese lo tradisce e finir� per questo col pagare un prezzo enorme. Il signor Yee � la parte di noi che non solo cede alle pi� oscure pulsioni distruttive ma, invece di nasconderlo ne fa una bandiera e si veste, quindi del fascino di un'ambiguit� che finisce per mascherare anche i tratti essenziali della sua personalit�, i quali da soli avrebbero dovuto mettere in allarme chi gli si avvicina. La maestria di Ang Lee � tutta nella rappresentazione del coinvolgimento, affettivo e sessuale che prende sottilmente il controllo della situazione e dell'intera storia. Cos� come la povera Wong Chia Chi, anche lo spettatore sar� vittima del fascino di quello che sin dall'inizio � indicato come un personaggio negativo, ma che presto scopriremo solo ed appassionato come e pi� di chi gli d� la caccia. Il tutto � raccontato senza troppi fronzoli, n� inutili spiegazioni, nello stile pulito e didascalico che � il marchio di fabbrica di certo cinema autoriale che ormai travalica ampiamente le barriere culturali. Ang Lee sfrutta ogni possibile appiglio e ci mostra il nascere dell'intimit� tra i due, attraverso l'iniziale aspetto famelico di un rapporto destinato a divenire altro, a discapito e contro ogni previsione o volont� degli stessi protagonisti. Lo scambio dialettico � ridotto al minimo, quello che conta � l'atmosfera tesa a sottolineare l'assoluta mancanza di confine tra quelli che si vorrebbero opposti punti di vista e visioni del mondo. I due protagonisti sono rappresentanti di poli realmente opposti solo sulla carta, ma che nella vita di tutti i giorni confinano talmente l'uno nell'altro da rendere impossibile ogni discriminazione o reale attribuzione di responsabilit�. Il racconto diviene cos� un pretesto per mostrare le ragioni dei vincitori come quelle dei vinti, senza alcun reale giudizio morale, se non quello che sottolinea la pericolosit� delle passioni, politiche o sentimentali, conta poco. L'uso magistrale della mdp rende la lunghezza del film solo un dettaglio, altro � il sentimento di assoluto rapimento di fronte alle scenografie ed i costumi, bellissime le prime e incantevoli i secondi. Mentre una colonna sonora coinvolgente e nello stesso tempo assolutamente non invasiva, sottolinea con passione i dettagli ed esalta l'equilibrio di un'opera per molti versi perfetta. Un Leone d'Oro a Venezia 2007 assolutamente meritato, anche se dato in barba alle resistenze di critici ormai talmente assuefatti ai drammoni paratelevisivi di produzione nostrana, da non cogliere il nuovo che avanza dall'Asia e che a momenti ci travolge.
Voto: 7,5
Anna Maria Pelella

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