Trama:
Vic e Danny organizzano con cura il rapimento di Alice Creed, figlia di un facoltoso uomo d'affari
cui chiedono un riscatto di due milioni di sterline. Il piano sembra andare piuttosto bene, ma dopo il
pagamento la situazione precipita di colpo.
Recensione:
La Scomparsa di Alice Creed non parla realmente di una sparizione. E nemmeno di Alice. Tutto
quello che vedremo a un primo sguardo sembra essere un bizzarro triangolo, composto da due
uomini e una donna. Due rapitori e un ostaggio. Ma già dalla seconda occhiata appare chiaro che
le carte in tavola verranno mescolate e che quello che sembra un assetto irremovibile nasconde,
in verità, più di una combinazione possibile. Forse Danny non è chi sostiene di essere e magari
neanche Alice è una vittima casuale delle mire di due delinquenti.
Ma tutto questo ci verrà svelato per gradi. Intanto sin dal primo fotogramma assistiamo alla
preparazione meticolosa e accurata del piano di due uomini, i quali allestiscono una prigione
insonorizzata all'interno di un appartamento e vi conducono una ragazza bendata e immobilizzata.
La ragazza in questione è il loro ostaggio, in cambio del quale hanno chiesto alla famiglia due
milioni di sterline.
Fin qua tutto nella norma. Lei viene imbavagliata e ammanettata al letto, mentre i due si mettono
in contatto con il padre. Ma Danny e Vic hanno un legame che appare strano sin da subito a chi li
guarda. Un legame in cui Danny sembra essere succube dell'amico e nello stesso tempo indolente
manipolatore delle sue direttive. Vic dal canto suo appare un bel po' sopra le righe, e leggermente
paranoico. Ma quest'ultima dev'essere causata dalla tensione e la sua meticolosità deve senza
dubbio derivare da una grande esperienza nelle attività criminose. Del resto i due si sono conosciuti
in prigione. Ma questa è un'altra storia. O forse no. Poi c'è da considerare la scelta dell'ostaggio, che
Danny potrebbe conoscere da prima. E a questo punto la faccenda si ingarbuglia un bel po'. E i tre
finiscono molto più lontano di come prevedeva il piano iniziale.
Terzo lavoro di un regista non particolarmente ispirato, se non per quel che riguarda la stesura della
sceneggiatura che risulta molto ben congegnata, questo thriller claustrofobico deve moltissimo alla
costruzione della sottile tensione presente tra i tre personaggi, che alberga in ogni fotogramma fino
all'esplosione finale di inaspettata, seppure inevitabile, cattiveria. I tre si muovono nello spazio
ristretto da tutti i vincoli immaginabili all'interno di un triangolo, in cui la paranoia è fin dall'inizio
ospite indesiderata e per la gran parte del tempo padrona della scena.
Vic inizialmente sembra avere la situazione in mano, ma la sua continua vigilanza non potrà
impedire la degenerazione, dal momento che Danny conosce già Alice e che lei non è affatto
intenzionata a restare inerme in attesa di esser salvata. Il lento spostarsi degli equilibri all'interno
della stanza in cui Alice giace immobile, ma straordinariamente attenta a non farsi sfuggire nessuna
opportunità, è la parte più interessante dell'intero plot. E sarà con una sorta di complicità che lo
spettatore seguirà l'evolversi delle infinite possibili combinazioni, le quali finiranno per sovvertire
un piano non così accurato come poteva apparire. La paranoia, che permea il pensiero di Vic e
come un contagio si propagherà anche agli altri, rende scivoloso ogni possibile appiglio e difficile
ogni decisione che si dovrà prendere. Presto lo spettatore intuisce che, nonostante lo svantaggio
iniziale, Alice è attivamente protagonista dell'evolversi dei fatti nella stessa misura in cui lo sono i
suoi rapitori, e che le sue scelte avranno un peso molto grosso sul finale non previsto che aspetterà i
tre.
La recitazione, solitamente punto forte dei thriller a basso costo e con una location limitata, anche
in questo caso regge bene l'intero peso della riuscita rappresentazione, mentre fotografia e regia
risultano piuttosto routinarie. Ma nel complesso l'opera regge bene, quanto basta perché allo
spettatore importi di sapere come andrà a finire. E di questi tempi è molto più di quel che ci viene
solitamente offerto, putroppo ormai nella maggioranza dei casi.