Trama:
Un gruppo di ragazzi approfitta della guerriglia che si � scatenata nella periferia di Parigi in occasione delle elezioni politiche per fare una rapina. Per fuggire dalla polizia si dirigono verso il confine con l'Olanda. Durante la notte trovano ospitalit� in un ostello dove un anziano uomo, fissato con quella razza pura che il nazismo esaltava, e i figli intendono torturarli.
Recensione:
Vincitore del Ravenna Nightmare Film Festival, "Frontier(s)" � l'opera prima del francesce Xavier Gens, sbarcato poi a Hollywood con "Hitman - L'assassino". Bisognerebbe forse risalire all' "hostel-mania" inaugurata nel 2006 dal film prodotto da Quentin Tarantino, "Hostel" appunto, per cercare una qualche spiegazione all'insistente e diffusa proposta di pellicole che si concentrano esclusivamente su una straziante violenza gratuita, senza alcuna attenzione a trama e sceneggiatura. "Frontier(s)" � una di queste pellicole. Film dalla storia banale, copia con carta lucida dell'opera di Roth del 2006, con l'aggiunta di un citazionismo affermato dallo stesso regista ( tra i titoli a cui s'� ispirato compaiono "La mosca", "Sal� e le 120 giornate di Sodoma", "Non aprite quella porta", "Robocop", "Aliens", l'intera produzione di George Romero, "La casa del diavolo" e chi pi� ne ha pi� ne metta), dotato di una falsa e inconcludente riflessione sulla ferinit� umana e sulla violenza, quasi impercepibile dietro al tanto sangue che imbratta la sceneggiatura. E' per� ben diretto e fotografato ( da Laurent Bares), ma stavolta ci� non basta ad ottenere un risultato soddisfaciente: � uno spettacolo nauseante ricco di ambizione, Gens tenta di fare della materia dei due "Hostel" un lavoro convincente, fallendo clamorosamente. Roth aveva tentato almeno di dare una giustificazione alla tanta violenza ritratta, tramite una feroce critica sociale: i soldi valgono pi� della vita umana. In "Frontier(s)" non c'� una chiara spiegazione, semmai ce ne sia veramente una. Rimane incomprensibile la convinzione che l'horror debba disgustare prima ancora che spaventare. Prodotto, tra gli altri, anche da Luc Besson.