Le vite degli altri: trama e recensione

Le vite degli altri
Titolo originale: Das Leben Der Anderen
Produzione: Germania
Durata: 137
Genere: Drammatico
Regia: Florian Henckel von Donnersmarck
Uscita: 2007-04-06
Attori principali: Martina Gedeck, Ulrich M?he, Sebastian Koch, Ulrich Tukur, Thomas Thieme, Hans-Uwe Bauer, Ludwig Blochberger, Werner Daehn
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- Voto: 6.2/10 (13 voti)

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Trama:
Ambientato negli anni 80, Georg Dreyman, drammaturgo, e Christa-Maria Sieland, sua compagna ed attrice, si trasferiscono a Berlino Est. Sono persone di spicco nel panorama intellettuale. Quando il ministro della cultura vedr� la moglie, si invaghir� e incaricher� agenti speciali in grado di osservare i loro interessi..
Recensione:
Opera prima, dopo vari lavori poco edificanti, del regista tedesco che ci proietta direttamente nelle atmosfere cupe e misteriose del controllo. Storia di una giornata tipo di un agente della Stasi: Gerd Wiesler � famoso per i suoi interrogatori convincenti e per questo motivo viene incaricato di spiare Georg Dreyman, uno scrittore di teatro fedele al regime, e la sua fidanzata Christa- Maria oggetto delle attenzioni di un ministro. La figura del capitano, interpretato dal sublime Ulrich Muhe, � subito posta in primo piano per la rigidit� del suo comportamento e l'impassibilit�. La casa riflette la sua vita, tristemente spoglia, vuota, priva di affetti e di calore. La rigidit� e gli occhi gelidi di chi riesce a infliggere dolore, anche di tipo psicologico, subiranno un cambiamento radicale a contatto con il sentimento profondo per l'arte e l'amore, attraverso il suono di un pianoforte. Intensa la prova di Martina Gedeck nel ruolo della prima attrice, umana e fragile, totalmente dipendente dal suo pubblico e dal lavoro. Non si pu� fare a meno di notare, inoltre, uno squisitamente detestabile Thomas Thieme nel ruolo del ministro Hempf. L'atmosfera in cui ci trasporta la pellicola � quella della mancanza di libert� (d'opinione, espressione, comunicazione), di privacy, che mai come oggi � argomento di attualit� imponente, e privazione di contatto. La corruzione, l'ingiustizia delle torture, la voglia di riscatto soffocata dal timore delle ritorsioni trovano spazio nel grigio della periferia tedesca, soffocante nella sua quotidianit�. Lo spessore della storia non esclude una sottile ironia fumettistica, che fa capolino a caratterizzare alcune situazioni grottesche, creando piacevolissimi intervalli inaspettati. Lunghe carrellate sui luoghi, intense inquadrature in zone anguste e in spazi aperti, ma claustrofobici, ci portano nel mondo circoscritto di Donnersmarck, che � riuscito con abilit� a destreggiarsi fra il lavoro alla cinepresa e alla sceneggiatura. Tutto ci� e molto altro � questo splendido spaccato di una realt� crudele e tangibile, da custodire come uno dei migliori esempi di settima arte degli ultimi 10 anni.
Voto: 10
Ambra Zamuner

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