Fast Food Nation: trama e recensione

Fast Food Nation
Titolo originale: Fast Food Nation
Produzione: Usa
Durata: 156
Genere: Drammatico
Regia: Richard Linklater
Uscita: 2007-07-20
Attori principali: Patricia Arquette, Ethan Hawke, Avril Lavigne, Jason McDonald, Luis Guzm?n, Catalina Sandino Moreno, Mitch Baker, Greg Kinnear
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- Voto: 8.8/10 (11 voti)

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Trama:
Sylvia (Catalina Sandino Moreno) e Raul (Wilmer Valderrama) sono una coppia di sposini messicani diretti in California in cerca di una vita migliore, Don Anderson (Greg Kinnear) � il vicedirettore della catena di fast food Mickey�s, Amber (Ashley Johnson) � una studentessa lavoratrice che sogna una vita lontana dal fast food omologato in cui � l�impiegata pi� meritevole. Tutti i protagonisti e le loro famiglie sono legati all�azienda che produce e macella la carne per la multinazionale Mickey�s in modi diversi...
Recensione:
Non � il caso dell�ennesimo film corale, sebbene le storie si intreccino seguendo un tema preciso, ma � una vera e propria lezione di morale quella presente in questa pellicola. Ci sono molte cose che si dovrebbero sapere e che si dovrebbero ricordare. Alla visione tornano in mente romanzi della letteratura americana, soprattutto quelli californiani, un esempio pu� essere �Tortilla Curtain� di Boyle che da un ritratto della vita di immigrati messicani illegali, tra il pericolo di morte sulle strade buie della frontiera, i coyote (coloro che si fanno pagare per trasportare i clandestini) armati che molto spesso non fanno a meno di ricorrere alla violenza e il trattamento riservato alle donne sul posto di lavoro, molto spesso costrette a subire umiliazioni sessuali e a distruggersi fisicamente in lavori pesanti. Ma i collegamenti possono essere molteplici anche di tipo cinematografico, attraverso il famoso �Bread and Roses� di Ken Loach ci si immerge davvero nell�atmosfera tesa di chi � costretto a lavorare in condizioni disumane per supportare una famiglia magari oltreconfine, in condizioni misere. Il sogno americano, � questo quello che cercano oltre la linea desertica, ma molto spesso un duro risveglio li riporta ad una realt� ben diversa da quella sognata. Il film in questione si divide in due parti: quella messicana gi� decritta in precedenza, che segue la storia di tre ragazzi immigrati Sylvia, Raul e Coco che vengono assunti illegalmente nella compagnia che produce la carne per la multinazionale Michey�s, e quella americana in cui il vicedirettore della stessa Mickey�s Don Anderson viene mandato ad effettuare dei controlli alla carne e al luogo in cui viene lavorata, perch� attraverso uno studio sulla contaminazione in una scuola � risultato che l�hamburger �Big One� contiene ingredienti nocivi. Le due visioni della storia, che permettono allo spettatore di capirne tutti i lati e tutti i punti di vista, sono unite da un�esperienza familiare, il classico quadro di una famiglia di una cittadina sperduta statunitense. Amber (Ashley Johnson) � infatti una studentessa che lavora in un fast food (indovinate quale?) che sente di essere nel posto sbagliato, per il motivo giusto. Il motivo � quello della povert� in cui vive, poich� la madre Condy (Patricia Arquette) con la sua paga non riesce a mantenere entrambe. Grazie all�incursione dello zio della ragazza, interpretato da Ethan Hawke, Amber riuscir� a ribellarsi, o almeno tenter� di farlo, ad una mentalit� che cerca di imprigionarla in un meccanismo ripetitivo e castrante. Cos� funziona nelle societ� avanzate di oggi, supremazia economica e interessi di potenti vanno a coinvolgere chi non pu� fare a meno di finanziarli con il proprio lavoro. Nel dialogo fra Amber e suo zio si coglie molto l�aspetto moralista della sceneggiatura (forse un po� troppo ripetitiva su questo punto, i fatti spesso contano di pi� e in questo caso ce ne sono a sufficienza), che tenta disperatamente di ricordare i compromessi che giornalmente vengono fatti per produrre cibo in vasta scala, pregiudicando in qualche caso la qualit� delle pietanze. Il cammeo �risvegliante� di Bruce Willis riporta alla luce il tema terrorismo e paura. La paura di azioni forti perch� perseguite, anche se ragazzi memori del �68 potrebbero farlo per cercare di combattere chi cerca di distruggerli, la paura di agire per proteggere il proprio posto di lavoro, la paura di ribellarsi perch� potrebbe pregiudicare un futuro che vediamo sempre pi� lontano. Scelta degli attori praticamente perfetta, ottima prova di Wilmer Valderrama conosciuto attraverso il successo televisivo �That�s 70�s show� che qui ha un ruolo di spessore portato avanti con eleganza, scene crude, a volte ingiuste, ma necessarie, che restano sicuramente impresse nella memoria. Per insegnare spesso � necessario scioccare, o solo raccontare storie vere.
Voto: 7
Ambra Zamuner

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