Piccolo Buddha

Piccolo Buddha
Titolo originale: Little Buddha
Produzione: Gran Bretagna
Durata: 2h 10'
Genere: Drammatico
Regia: Bernardo Bertolucci
Uscita: 1993-01-01
Attori principali: Keanu Reeves, Chris Isaak, Bridget Fonda, Alex Wiesendanger
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- Voto: 6.5/10 (78 voti)

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Trama:
Siamo in America ed esattamente nella cittadina di Seattle nell?Arkansas. Il piccolo Jesse, figlio di un ingegnere e di una dolce signora bionda, vive felice e spensierato con la sua famiglia fino a quando entra di prepotenza nella sua vita il Lama Norbu. Costui � fermamente convinto che il bambino sia la reincarnazione del suo Maestro e alla fine, dopo tante insistenze, riesce a convincere la famigliola che il bambino ha una missione da compiere ed � quindi opportuno che il pap� ingegnere accompagni suo figlio in un lungo viaggio verso il Bhutan. I due, padre e figlio, si mettono in viaggio ma prima di arrivare al monastero ai piedi dell?Himalaya, il Lama cerca di portare la sua fede nel cuore e nella mente dell?americanissimo bambino Jesse, facendogli leggere la storia del bellissimo principe Siddharta (Keanu Reeves), vissuto 2500anni prima e destinato a divenire, dopo una straordinaria evoluzione, la personificazione di Buddha.
In questo film il regista Bertolucci ha voluto evidenziare, con tocchi da maestro, l?assunto filosofico che � alla base del buddismo: nessun essere vivente muore mai del tutto, tutto � in continua evoluzione ed ognuno di noi dopo la morte si reincarner� in un essere umano o in un bruto destinata a camminare a quattro, a sei o a otto zampe a seconda del processo di espiazione e di purificazione compiuto durante il nostro viaggio terreno.
Tutto ci� porta curiosamente, nel film, ad una singolare e anomala conclusione: il Maestro ha scisso la sua anima, reincarnandosi, dopo la sua morte, oltre che in Jesse, anche in un piccolo sciusci� del Tibet e in una ragazzina un po? sciocca e petulante.
Il film � veramente bello e interessante e Bertolucci un vero maestro della regia, capace di affrescare grandi scene e grandi emozioni ma a volte il ritmo � un po? lento, le pause troppo prolungate, l?intento filosofico un po? troppo evidente.
Da vedere solo se avete molto tempo a disposizione per meditare sulla vita e sui suoi eterni misteri, quei misteri che da sempre hanno affascinato e turbato la mente umana.
Recensione:
Siamo in America ed esattamente nella cittadina di Seattle nell'Arkansas. Il piccolo Jesse, figlio di un ingegnere e di una dolce signora bionda, vive felice e spensierato con la sua famiglia fino a quando entra di prepotenza nella sua vita il Lama Norbu. Costui � fermamente convinto che il bambino sia la reincarnazione del suo Maestro e alla fine, dopo tante insistenze, riesce a convincere la famigliola che il bambino ha una missione da compiere ed � quindi opportuno che il pap� ingegnere accompagni suo figlio in un lungo viaggio verso il Bhutan. I due, padre e figlio, si mettono in viaggio ma prima di arrivare al monastero ai piedi dell'Himalaya, il Lama cerca di portare la sua fede nel cuore e nella mente dell'americanissimo bambino Jesse, facendogli leggere la storia del bellissimo principe Siddharta (Keanu Reeves), vissuto 2500anni prima e destinato a divenire, dopo una straordinaria evoluzione, la personificazione di Buddha.
In questo film il regista Bertolucci ha voluto evidenziare, con tocchi da maestro, l'assunto filosofico che � alla base del buddismo: nessun essere vivente muore mai del tutto, tutto � in continua evoluzione ed ognuno di noi dopo la morte si reincarner� in un essere umano o in un bruto destinata a camminare a quattro, a sei o a otto zampe a seconda del processo di espiazione e di purificazione compiuto durante il nostro viaggio terreno.
Tutto ci� porta curiosamente, nel film, ad una singolare e anomala conclusione: il Maestro ha scisso la sua anima, reincarnandosi, dopo la sua morte, oltre che in Jesse, anche in un piccolo sciusci� del Tibet e in una ragazzina un po' sciocca e petulante.
Il film � veramente bello e interessante e Bertolucci un vero maestro della regia, capace di affrescare grandi scene e grandi emozioni ma a volte il ritmo � un po' lento, le pause troppo prolungate, l'intento filosofico un po' troppo evidente.
Da vedere solo se avete molto tempo a disposizione per meditare sulla vita e sui suoi eterni misteri, quei misteri che da sempre hanno affascinato e turbato la mente umana.
Voto: 7,0
selvaggia

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